Stretching: le 5 regole per farlo bene

5 regole per fare bene stretching
04 Dicembre 2018

Troppo spesso sottovalutato e relegato in una breve parentesi alla fine dell’allenamento sportivo, lo stretching in realtà è un’attività che porta notevoli benefici a tutto il corpo, in particolare a muscoli, articolazioni, tendini e ossa.

È alla portata di tutti, con i dovuti accorgimenti, e se praticato con costanza fa miracoli a tutte le età, facendo guadagnare flessibilità, elasticità e agilità sia nei movimenti di tutti i giorni, sia nella pratica sportiva. Come tutti i tipi di allenamento, però, ha le sue regole e porta benefici soltanto se eseguito correttamente:

• Mai praticarlo a freddo
• Concentrarsi sui movimenti degli esercizi
• Può essere un’attività a sé stante
• Tante tecniche diverse: a ciascuno il suo stretching
• Se necessario sfrutta un aiuto in più

1. Mai praticarlo a freddo

Qual è il momento giusto per fare stretching? Quando si vuole, purché dopo una fase di riscaldamento di almeno qualche minuto. Lo stretching a freddo, prima di cominciare qualsiasi attività, non soltanto non dà benefici a livello di performance sportiva, ma anzi, rischia di fare danni.

Al termine dell’allenamento, invece, lo stretching aiuta i muscoli a rilassarsi e favorisce la fase di recupero e di scarico della fatica.

2. Concentrarsi sui movimenti degli esercizi

Spesso lo stretching viene effettuato in modo distratto, magari chiacchierando con il compagno di corsa. Niente di più sbagliato. Durante gli esercizi bisogna prestare attenzione alle sensazioni del proprio corpo, perché è importante non superare mai la soglia del dolore.

Si deve lavorare con movimenti lenti e progressivi, portando il muscolo in tensione senza strappi, e si deve mantenere la posizione per 30 secondi, ripetendo l’esercizio almeno due volte. È importante anche controllare la respirazione, che deve essere profonda e lenta.

3. Può essere un’attività a sé stante

È un’attività che spesso è complementare alle discipline sportive, ma può essere effettuata anche da sola, per almeno 15 minuti al giorno, a patto che prima si faccia un breve riscaldamento per i muscoli. È utile, infatti, anche per contrastare le conseguenze di uno stile di vita sedentario.

Pensiamo alla postura scorretta di chi passa molte ore seduto alla scrivania davanti a un computer, con conseguenti cervicalgie o lombalgie, o alle contratture dovute ad attività faticose prolungate, come lavorare per molte ore con il ferro da stiro, o causate dall’immobilità forzata dei viaggi lunghi.

4. Tante tecniche diverse: a ciascuno il suo stretching

Esistono molte tecniche di stretching: dinamico, statico, isometrico e così via. Per capire quale tipo di esercizi si adatta meglio alle proprie condizioni e alle prestazioni (sportive e non) che si vogliono raggiungere è meglio chiedere agli esperti.

In caso di dubbio, affidatevi al trainer in palestra, o all’istruttore della vostra disciplina, o al medico di medicina sportiva, che sapranno mettere a punto un allenamento specifico.

5. Se necessario sfrutta un aiuto in più

Lo stretching mantiene giovani ed efficienti le articolazioni e le strutture ossee e muscolari. Per ottenere questi benefici possono essere utili anche integratori alimentari specifici per favorire il mantenimento e il ripristino delle normali condizioni di articolazioni e tendini.

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