Non è solo un “graffio”
Soprattutto quando sono di lieve entità, le abrasioni sono spesso trascurate se non addirittura ignorate. Lo scarso sanguinamento che provocano e il fatto che siano poco dolorose fanno sì che molti calciatori infortunati abbiano la tentazione di continuare la partita o l’allenamento senza far caso alla ferita. È necessario, invece, prendersi il tempo per lavare e medicare la ferita immediatamente, per evitare infezioni e per scongiurare la formazione di cicatrici.
Le abrasioni sul campo di gioco, infatti, creano un varco nello strato di protezione più esterno del corpo, l’epidermide, e possono permettere il passaggio di agenti infettivi negli strati più profondi. In particolare, le lesioni sportive espongono al rischio di infezioni da stafilococco e da tetano.
Che fare in caso di sbucciature
Per trattare un’abrasione leggera è di fondamentale importanza lavare accuratamente la zona ferita con acqua per eliminare i residui di sporco, terra, erba o altri detriti e distribuire su tutta la superficie un prodotto disinfettante. Se necessario, ci si può aiutare con una pinzetta sterilizzata per togliere eventuali corpi estranei dalla pelle.
Se l’abrasione sanguina, si può rallentare e arrestare la perdita di sangue premendo delicatamente la ferita con una garza sterile.
Una volta pulita e asciugata la lesione, bisogna ostacolare la penetrazione e la proliferazione dei microbi. A questo scopo si può utilizzare un prodotto a base di acido ialuronico 0,25%, argento e vitamina E, che facilita il processo di rigenerazione della pelle e forma una barriera protettiva. Il formato spray è la scelta migliore e più pratica per una medicazione sul campo da calcio, e, in generale, fuori casa, perché consente di non toccare la pelle con le mani per l’applicazione del prodotto, evitando ulteriori contaminazioni della ferita.
Dopo il cerotto, si riparte
Prima di rimettersi a correre dietro al pallone è importante un ultimo step. È ancora molto diffusa l’idea che le abrasioni non vadano coperte da cerotti, per lasciar “respirare” la ferita, come dicevano le nonne. In realtà, un ambiente umido e protetto accelera la guarigione ed evita la formazione di croste, prevenendo la formazione di cicatrici.
Ecco perché è bene coprire la ferita con un cerotto traspirante impermeabile, che sia resistente all’acqua e al sudore. Si può optare per i cerotti medicati imbibiti con acido ialuronico, che oltre a garantire la giusta umidità alla ferita, favoriscono il naturale processo di riparazione dei tessuti.
Tenere d’occhio la ferita
Se la medicazione sul campo è stata effettuata correttamente, non sono necessari ulteriori interventi nelle ore successive. È sufficiente rimuovere il cerotto passate le 48 ore, lavare delicatamente la ferita e, se necessario, applicare un nuovo cerotto, ripetendo la procedura fino alla guarigione completa. I cerotti medicati consentono di effettuare queste operazioni senza dolore né danni alla nuova pelle in formazione, perché non adesiscono alla ferita.